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Reporting ESG: sfide e opportunità nel 2024

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), entrata in vigore a gennaio 2024, introduce elementi significativi nel reporting ESG. In qualità di Sustainability Director di Bridgestone EMEA, sono in grado di rispondere a questa domanda. Affronterò anche il discorso sui nuovi livelli di trasparenza ESG e informativa richiesti in merito alla performance ESG di un’azienda. Forse ti starai chiedendo quali siano le sfide e le opportunità che il reporting ESG può presentare, quindi tratteremo anche di quelle.

Cosa si intende per ESG?

ESG è l’acronimo di “environment, social and governance”. Queste tre parole sono sinonimo di sostenibilità e responsabilità sociale delle imprese e sono spesso usate in modo intercambiabile. Lo stesso ESG si è evoluto moltissimo negli ultimi decenni, da un iniziale focus su ambiente, salute e sicurezza al concetto molto più olistico che abbiamo oggi, che considera sia le questioni ambientali che quelle sociali.

Con l’avvento della CSRD, che puoi approfondire nella pagina dedicata, l’ESG può essere approcciato al meglio intendendolo come un contesto di reporting aziendale che include tutto ciò che riguarda la sostenibilità, da affiancare al reporting finanziario tradizionale, che in precedenza rappresentava il requisito principale.

Questo nuovo livello di reporting ESG trasformerà completamente il modo in cui le imprese si relazionano in materia di sostenibilità aziendale, creando una trasparenza di gran lunga maggiore sull’impatto ambientale e sociale delle attività aziendali.

Per aziende come Bridgestone, la nuova direttiva avrà impatto a partire dal 2025 e dal 2026, ma le attività di pianificazione e di preparazione per soddisfare i nuovi requisiti dovrebbero già essere in fase avanzata nella maggior parte di queste società.

Gli European Sustainability Reporting Standards

Cuore pulsante dei nuovi requisiti sono gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che richiedono un approccio di “doppia materialità”. In altre parole, le aziende dovranno obbligatoriamente divulgare informazioni riguardanti un’ampia gamma di temi legati alla sostenibilità aziendale, sia dal punto di vista dell’impatto che dal tradizionale punto di vista finanziario e di investimento.

Il reporting ESG richiede una complessa elaborazione dei dati

Le sfide del reporting ESG

Per aziende come Bridgestone, le sfide del reporting ESG sono chiare:

  • Scala e complessità: la CSRD richiede la raccolta di migliaia di punti dati, analisi e prove di supporto per ogni singola divulgazione effettuata. Saranno necessari nuovi processi, strumenti, sistemi IT, risorse, investimenti e tempo per soddisfare i requisiti della conformità ESG.
  • Analisi degli scostamenti: la maggior parte delle aziende identificheranno delle discrepanze con le misurazioni e i reporting effettuati fino ad ora e avranno bisogno di nuove infrastrutture per soddisfare i nuovi standard ESG. Questo potrebbe richiedere lo sviluppo di nuove politiche aziendali, per rispettare in modo adeguato specifici requisiti di sostenibilità.
Il reporting ESG può portare benefici alle aziende che operano in modo più sostenibile

Le opportunità del reporting ESG

Questo nuovo livello di reporting ESG può sembrare un compito arduo da ottemperare, ma in Bridgestone riconosciamo anche le opportunità in questo nuovo panorama normativo ESG, tra cui:

  • Sviluppo e apprendimento: la maggiore  trasparenza e garanzia delle dichiarazioni e dei report sulla sostenibilità offrirà l’opportunità di apprendere e migliorare veramente nel campo della sostenibilità aziendale. In genere, la sostenibilità viene definita un “viaggio”, con molte pietre miliari e scoperte lungo il percorso. Una reportistica più dettagliata e trasparente facilita tutto questo processo.
  • Livellare il campo di gioco:la portata del nuovo reporting (sono tenute a effettuarlo oltre 50.000 aziende) e la spinta verso una maggiore trasparenza creerà una situazione equa e giusta, garantendo  vantaggi reputazionali e di investimento alle aziende più sostenibili. La trasparenza ESG contribuirà a creare un mercato più giusto.  
  • Accesso ai finanziamenti: la comparabilità tra le società faciliterà il reindirizzamento del capitale verso le aziende migliori in termini di prestazioni ESG. Gli investitori saranno più propensi a finanziare aziende con un buon profilo ESG.

Nel mondo della sostenibilità, le aziende hanno la responsabilità condivisa di lavorare insieme per promuovere un futuro più sostenibile per le persone e il pianeta. L’entrata in vigore del reporting ESG rappresenta una reale opportunità di dimostrare il valore e il contributo che un’azienda come la nostra sta apportando a un mondo più sostenibile, a vantaggio di tutti i nostri stakeholder, investitori, clienti, partner e dipendenti e, in definitiva, mantenendo la nostra promessa di essere al servizio dell’intera società.

Alessandro Furno
Alessandro Furno vanta quasi 25 anni di esperienza in Bridgestone, entrando in azienda come ingegnere per lo sviluppo dei pneumatici a metà del 1999. È stato responsabile della ricerca di base e dell'ingegneria avanzata all'interno della funzione R&S prima di passare al settore della sostenibilità nel 2020. In qualità di Direttore della Sostenibilità per Bridgestone EMEA, Alessandro guida un team nelle operazioni quotidiane dell'ufficio dedicato alla sostenibilità. Alessandro supervisiona la pianificazione strategica, il coordinamento end-to-end e lo sviluppo di progetti pilota, lavorando a stretto contatto con molti team interfunzionali in tutta l'azienda per raggiungere gli obiettivi e il quadro di sostenibilità globale del Gruppo Bridgestone.

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